RECENSIONI
PAGLIACCI - Nedda
Teatro Massimo di Palermo
“Valeria Sepe è una Nedda praticamente perfetta: la figura svelta e spensierata ha il fascino provocatorio e provocante della femme fatale di fine secolo, mentre la voce, delicatamente screziata, si rivela strumento duttile che perfettamente si sposa alle esigenze del ruolo. Prezioso è l’attacco della Ballatella con un trillo di grazia immacolata, delizioso virtuosismo che anticipa una vocalità sognante e aerea come il libero volo di uccelli, poeticamente evocato nel brano”
Giuseppe Montemagno
Connessi all’Opera
“Nel cast ha trionfato la Liù di Valeria Sepe, accolta dagli applausi più calorosi sia il 22 che il 23 gennaio... con la sua coinvolgente presenza scenica, lo spessore ed il timbro così intenso della sua bella voce ampia ed omogenea, ben proiettata in avanti e capace di sottili smorzature, e con un accento sempre appropriato e trepidante, è stata una Liù memorabile.”
Eraldo Martucci
OperaClick
PAGLIACCI - Nedda
Maggio Musicale Fiorentino
“Valeria Sepe è una Nedda piuttosto spigliata sia scenicamente che vocalmente. Lo strumento ha i suoi punti di forza nel timbro chiaro e in una buona proiezione, dimostrandosi particolarmente corposo e pervaso di colori quando la tessitura batte in zona centrale e acuta, come testimonia la resa di “Stridono lassù”. Il soprano dimostra poi di saper fraseggiare con gusto e di conferire i giusti accenti al personaggio.”
Filippo Antichi
Connessi all’Opera
LA BOHÈME - Mimì
Teatro Regio di Parma
“Valeria Sepe, nello specifico, è stata una Mimì intensa, di notevole spessore drammatico. Una vocalità omogenea e coloristicamente ricca, una solida tecnica, una bella linea di canto le consente di rendere con chiarezza l’essenza del personaggio pucciniano, la sua consapevole semplicità”
Annunziato Gentiluomo
GB Opera
LA BOHÈME - Mimì
Teatro Massimo di Palermo
“Valeria Sepe, chiamata a sostituitire un’indisposta Marina Rebeka, non si è lasciata per nulla intimorire, restituendo una prestazione in crescendo. Il suo Mi chiamano Mimì, il perché non so disarma per la dolcezza restituita e il suo grido di anelito alla vita, ma quando vien lo sgelo, il primo sole è mio, il primo bacio dell’aprile è mio!, infiamma fino alle lacrime. La Sepe, forte di una bella e omogenea vocalità unita a una dizione chiara, maestria del legato, ha restituito tutte le sfumature del ruolo.”
Giovanni Messina
GB Opera
MEFISTOFELE - Margherita
Teatro Verdi di Pisa
“Valeria Sepe, giovane soprano dal bel timbro da lirico puro in costante crescita artistica: nel plasmare la sua Margherita ha mostrato di saper usare un’ampia tavolozza di colori, di esser commovente e di modulare la musica senza indulgere in inopportuni accenti enfatici da magniloquente tragedienne: è in fin dei conti una povera contadina che muore, non una diva come Adriana Lecouvreur, e la sfinita, disillusa, rassegnata, dignitosa semplicità con cui ha sussurrato “Enrico, mi fai ribrezzo” è arrivata come un colpo al cuore. Vocalmente la Sepe, oltre che per la bellezza del timbro, si distingue per un registro acuto raccolto e compatto.”
Nicola Lischi
GB Opera
CARMEN - Micaela
Arena di Verona
“Valeria Sepe sembra ritrarre una Micaela nel solco di quella di Mirella Freni. La voce del giovane soprano italiano è importante per volume e sonorità, il timbro è molto bello e si esalta nel centro e nell’acuto. Si è sentita un po’ di timidezza (era il suo debutto areniano), ma la sua prova è stata complessivamente ottima e apprezzata dal pubblico, per una sincerità espressiva che va lodata. La nostra speranza è di vederla presto in qualche ruolo di Puccini, autore per il quale pensiamo la sua voce sia nata.”
Francesco Lodola
Ieri, oggi, domani Opera
“Nel ruolo di Nedda ha cantato Valeria Sepe. La ritroviamo con immenso piacere nei panni gioiosi di una Colombina sbarazzina in cui desiderio di amore e spensierata leggerezza si uniscono all’ardore di una donna di grande passione. Come sempre Valeria Sepe riesce a dispiegare la bellezza della propria voce con grande sicurezza e forza, misurando l’espressività in un perfetto fraseggio. Lascia la sua impronta in questo ruolo con grande simpatia e divertimento non senza aver procurato qualche palpitazione in più quando, respingendo le avances di Tonio redarguisce l’odiato spasimante con una frusta e uno sguardo minaccioso e una sottoveste di seta nera che, ad un certo punto della tentata violenza, mostra la fugace visione di una bellissima gamba nuda fino alla coscia.”
Musicandosite.com
PAGLIACCI - Nedda
Teatro Massimo di Palermo
Questo sito web fa uso di cookies. Si prega di consultare la nostra informativa sulla privacy per i dettagli.